ECCO I NUMERI DEL PROGETTO GALAXY
Traffico aereo, inquinamento e cementificazione: l'impatto ambientale di una vasta area industriale
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DALLA META' dello scorso settembre la proposta di ampliamento
del piccolo aeroporto di Ampugnano è stata resa pubblica.
La stampa locale ha tentato in ogni modo di distogliere l'attenzione
dalla reale portata del progetto, impegnandosi
ad ignorare del tutto la questione (La Nazione) o limitandosi
a riportare la cronaca di una parte del dibattito (Il Corriere
di Siena). Il progetto, presentato dal fondo internazionale
di investimenti Galaxy, sembra caldeggiato da una parte importante
delle forze produttive e politiche, sia al governo che all’opposizione,
del territorio senese.
CHE E' GALAXY?
È un fondo europeo di investimenti i cui soci di riferimento
sono le Casse Depositi e Prestiti italiana e francese, e la
banca KfW tedesca. La Cassa D.P. italiana, che ha una partecipazione
del 40% in Galaxy, è una S.p.A. a sua volta controllata
al 70% dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. Galaxy quindi
opera con denaro pubblico:
gli oneri di questa operazione
interesseranno, inevitabilmente, la collettività.
SU COSA SI BASA IL PROGETTO?
Il piano di sviluppo industriale,
disponibile
su Internet, appare
improvvisato e basato su uno
studio di fattibilità discutibile e superficiale.
Il bacino di utenza stimato è di 482.000 abitanti, identificato
con le zone centrali della Toscana, oltre ad alcune piccole
zone più a sud. La provincia di Siena ha 256.000 abitanti
ed inoltre il piano
non contempla in alcun modo l'importante
aeroporto militare di Grosseto, che ha avuto dall'Unione Europea
il via libera per l'incremento della sua attività civile.
COSA PREVEDE IL PROGETTO?
Il progetto si presenta come
un primo passo verso futuri
ampliamenti, in fasi successive. Analizzando il periodo
2008 - 2020,
partiamo dal piano edilizio. La
struttura attuale dell'aeroporto
sarebbe completamente
trasformata, prevedendo la cementificazione di una superficie
totale equivalente
di 16 ettari, pari a circa 23 campi da calcio (fare
click sul box a lato). Il computo di questa superficie non comprende
una serie di opere previste (e non quantificate nel progetto)
come ad esempio: parcheggio passeggeri e dipendenti, strutture
dedicate al noleggio auto e limousine, parcheggio autobus, parcheggio
taxi (altri 8-10 ettari aggiuntivi).
La portata dell'impatto aeroportuale sull'ambiente è
legato
anche al traffico aereo: già
fra cinque anni, nel 2012, sono previsti in estate una media
di oltre 70 movimenti aerei al giorno (fra partenze ed arrivi,
si veda grafico sotto), per un totale di 350.000 passeggeri
annui. Nel 2020, con un trend di crescita costante, i passeggeri
annui arriverebbero a 500.000, superando in estate la media
di oltre 90 voli al giorno. Se questi numeri stupiscono i cittadini
che hanno creduto alla favola dei 10 - 20 voli al giorno,
ancor
più stupore fa sapere dal Sole 24 Ore del 18.10 u.s.
che i dati resi pubblici da Galaxy sono stati attenuati per
"evitare il panico fra i residenti".
Veramente un bel progetto sostenibile, oculato ed "in simbiosi
con la natura!", per parafrasare chi vuole questo aeroporto.
D'altra parte la Galaxy ci assicura: per l'impatto ambientale
sarà tutto fatto "a norma di legge", proprio
come si fa in Italia a Ciampino e Malpensa!
E' QUESTO QUELLO CHE VOGLIAMO?
Ci dobbiamo chiedere se sia questo quello di cui ha
bisogno la provincia di Siena. In Svizzera i cittadini
possono fare il check in direttamente in stazione, raggiungere
l'aeroporto in treno, ed accedere direttamente al gate, senza
perdite di tempo:
si sostituiscono le attese morte in
aeroporto con il tempo del viaggio in treno. E' così
difficile attivare questo servizio anche a Siena per Pisa, che
ha un aeroporto degno di questo nome? E per raggiungere
l'aeroporto di Peretola, 70 km appena, in che odissea dobbiamo
imbarcarci?
A Siena servono
strade sicure e a percorrenza rapida,
una efficiente rete ferroviaria e servizi collegati con gli
aeroporti esistenti. Tutto il resto, minacce e ricatti
di perdita di lavoro e recessioni economiche sono argomentazioni
vuote, pericolose e indegne per il nostro territorio. La provincia
di Siena, fra le più ricche in Italia, potrà crescere
solo perseguendo lo sviluppo secondo una ottimizzazione
delle risorse e nel rispetto massimo dell'ambiente e del territorio.
Di certo, l'insano progetto di aprire un aeroporto internazionale
di nicchia, in forte competizione con gli altri aeroporti vicini,
lascia veramente perplessi.
ANALISI FINANZIARIA
Il piano presentato da Galaxy
presenta forti carenze
di forma e di sostanza. Il documento ricorda più
una dispensa di economia aziendale che la rappresentazione obiettiva
e approfondita del piano di intervento finanziario di Galaxy:
mancano del tutto i dati su cui basare una reale valutazione
di opportunità finanziaria. Emblematico, al
riguardo, lo schema prodotto a pag. 37 del documento, a margine
del modello economico finanziario (vedi figura sotto): una vaga
schematizzazione teorica che, a fronte di confutabili previsioni
di traffico,
non fornisce indicazioni sullo scenario
macroeconomico, offre un fumoso programma d'investimento e,
soprattutto, non indica alcun fattore di conversione che consenta
di tradurre in elementi di costo e di ricavo le cifre dei movimenti
passeggeri.
Di fatto, è impossibile stabilire se e quando il progetto
raggiungerà un equilibrio finanziario (punto di pareggio),
condizione indispensabile per valutarne l'economicità
e quindi la fattibilità del progetto. Tanto meno si fa
accenno a come Galaxy si premunisca da eventuali rischi economico/finanziari
(ci sono e consistenti): sono previste garanzie pubbliche di
subentro o di copertura di un eventuale mancato/insufficiente
rendimento?
Non si sa a che titolo Galaxy intervenga
nell'operazione e come la stessa acquisisca il pacchetto di
controllo del capitale della società Aeroporto di Siena.
Ci possiamo immaginare che ciò avvenga attraverso emissioni
azionarie successive sottoscritte solo da Galaxy, con diluizione
dell'attuale proprietà azionaria. Ma ha senso lasciare
in mano al capitale finanziario internazionale (e alle sue logiche
di mercato) una così delicata struttura locale? D'altronde
il mantenimento del controllo da parte di Galaxy sembra eludere
allo schema di intervento di una tipica operazione PPI (inziativa
pubblico-privata) che in genere prevede ad una certa data l'uscita
dell'investitore (nella fattispecie Galaxy) e il subentro nel
controllo alla società aeroportuale. Ad es. questo è
quanto avvenuto nell'operazione Aeroporto di Exeter dove ha
partecipato Galaxy. Altre considerazioni specifiche riguardano:
- Gli investimenti diretti e di terzi e il ricorso al debito,
che si concentrano nei due anni 2008-09. Circa i tempi di
investimento risulta ottimistica la concomitanza temporale
nel 2009 dei massimi investimenti strutturali (d'imbarco,
terminal, operative aeroportuali per 36,9 mio €) con
l'avvio dell'operatività aeroportuale. Circa gli
investimenti diretti non si conosce la provenienza dei fondi:
è probabilmente liquidità in cerca di impiego
proficuo di Galaxy ma non se ne conosce il rendimento atteso.
Se invece siamo in presenza di capitali di fonte Cassa Depositi
e Prestiti (CDP ha una quota del 40% in Galaxy) questo vuol
dire che la CDP (controllata al 70% dal Ministero dell'economia
e delle finanze) utilizza proprie disponibilità finanziarie,
in larga parte rappresentate da raccolta postale netta (secondo
i dati di bilancio 2006 di CDP questa è stata di
19 mld €). In ogni caso sarebbe interessante
sapere se i risparmiatori postali sono al corrente di tale
investimento. In merito agli investimenti di terzi
(anche essi concentrati nel 2009 per 10,1 mio €) e
del ricorso al debito non si sa nulla. I finanziamenti potrebbero
essere forniti da MPS nella tipologia di mutui, ma con quali
garanzie? Si prevede il ricorso ai fantomatici derivati?
Indubbiamente in tal caso la gestione finanziaria registrerebbe
un ulteriore pericoloso appesantimento.
- Una condizione di successo che viene esplicitata dal piano
riguarda i cosiddetti "incentivi di marketing"
e "la politica di sconti sostanziali". In sostanza
forme di sussidio attuate con denaro pubblico per lanciare
l'attività dell'aeroporto. A prescindere da valutazioni
di merito circa l'opportunità di usare denaro pubblico
per rendere competitiva una struttura di natura privata
non di primaria necessità per la comunità
locale (fra l'altro si parla di una tipologia di aeroporto
di eccellenza), l'intervento pubblico esplicito sembra difficilmente
reiterabile per Siena dopo che la Commissione europea ha
recentemente acconsentito, dopo un lungo iter, a un intervento
a favore dell'aeroporto di Grosseto1 con valenza
di sviluppo regionale. Sembra poco argomentabile
l'ipotesi di sviluppo della Toscana attraverso la moltiplicazione
dei siti aeroportuali.
In sostanza gli autori del Piano Galaxy sembrano non essere
a conoscenza di quanto recentemente ribadito dal rapporto A.T.
Kearney sullo "sviluppo dei trasporti e viabilità"
nazionale dal quale emergono tra l'altro:
- condizioni di redditività degli aeroporti italiani
molto inferiori a quelle degli omologhi europei;
- l'incapacità del servizio aeroportuale italiano
di far fronte alla crescente domanda non tanto per la mancanza
di piste di atterraggio (il paese viene definito
"delle cento piste ma di nessun aeroporto"),
ma per la carenza di investimenti per passeggero (i più
bassi in Europa);
- l'inadeguata definizione delle competenze (v. Ministero
dei trasporti e ministero delle infrastrutture vs Enac);
- la mancanza di un quadro di regolamentazione nazionale.
Il Piano generale dei trasporti del 2001 non è stato
mai attuato.
La finalità dichiarata ma non argomentata
di un ipotetico equilibrio economico/finanziario
sembra
del tutto aleatoria in un settore fortemente selettivo e
competitivo come quello del servizio aereo; per non parlare
dell'abbattimento dei costi fissi da perseguire attraverso
l'ampliamento della massa critica
che mal si concilia con
i dichiarati obiettivi di creazione di una struttura a basso
impatto ambientale.