La piana di Rosia sarà cementificata
Contro l’ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano, già il 14 aprile u.s. la sezione senese di Italia Nostra aveva scritto al Ministro Rutelli: la preoccupazione di Italia Nostra esisteva quindi anche prima che comparissero le notizie sulla stampa. L’articolo su Repubblica del 4 luglio u.s., presenta il progetto per il “megascalo di Siena”: un salto da 12mila a 4 milioni di passeggeri annui (quasi pari all’attuale traffico di Firenze e Pisa), con il riallineamento della pista di 30 gradi fino a raggiungere 3800 metri. “L’idea è di procedere prima ad un allungamento fino a 2500 metri della pista esistente….. per conquistare solo in un secondo momento il progetto finale” scrive Repubblica. E ancora: “il progetto di ampliamento andrà per gradi in continuo contatto con l’Amministrazione comunale di Sovicille”. Come se “andare per gradi”sminuisse l’ enormità dell’opera! Il presidente dell’aeroporto dichiara che si avrà attenzione alle falde, al rumore, all’inquinamento in generale, e che lo stesso Fondo Galaxy, disponibile ad investire per centinaia di milioni di euro, è sensibile alle questioni dell’ambiente: non prendiamoci in giro, e soprattutto non prendiamo in giro gli abitanti di Sovicille e dintorni: la realtà brutale è che la Piana di Rosìa sarà comunque trasformata in una giungla di asfalto e di cemento. L’area di Ampugnano-Sovicille, incastonata tra la Montagnola e la città di Siena, da cui dista solo dieci chilometri, non è compatibile con nessun tipo di ampliamento aeroportuale; il territorio limitrofo è disseminato di pievi romaniche e di case torri , le antiche dimore ghibelline. Vi si pratica una florida economia basata sull’ agricoltura biologica e sul turismo culturale, e i SIC/SIR della Montagnola e la Riserva Naturale dell’Alto Merse offrono varietà ambientali e biodiversità rarissime. Tutte queste peculiarità territoriali, culturali ed economiche saranno devastate dall’inquinamento acustico ed atmosferico derivante dalla aggressione del cemento, dei carburanti, dei motori ; ma le conseguenze più pericolose saranno sulla salute delle popolazioni, esposte, nel raggio di otto chilometri dalle piste, alle emissioni di CO2 e di altri dannosi residui combusti, che provocano gravi patologie respiratorie, fino ai tumori, come è stato provato. E inoltre:l’intera piana di Rosìa è da considerare come un sottile strato di terra sopra un grande bacino acquifero sotterraneo, che raccoglie le acque delle colline circostanti: il Luco è uno dei più grandi acquiferi della Toscana e, insieme al Vivo d’Orcia, rifornisce di acqua Siena e gran parte della provincia. Ebbene, questa opera insensata inquinerà in modo irreversibile la falda acquifera del Luco, rendendola inservibile. Ma l’Amministrazione Comunale di Sovicille, ultimamente, ha fatto dichiarazioni che sminuiscono ad arte l’importanza di questa preziosa risorsa d’acqua, e agli inizi del 2007 è stato firmato un Accordo di Programma dell’Amministrazione Provinciale di Siena, dove, evidentemente in previsione della perdita dell’acquifero del Luco, è previsto l’approvvigionamento dal lontano invaso di Montedoglio (Appennino). Negli anni scorsi, l’aeroporto di Ampugnano ha conosciuto svariati progetti industriali di sviluppo; ma, dopo che sono stati cementificati e asfaltati ettari di terra agricola e dopo che è stata sperperata una impressionante quantità di soldi pubblici per attrezzature, radar, emolumenti generosi ai personaggi del Consorzio dell’aeroporto, la maggior parte degli aerei hanno volato senza passeggeri. Dopo questi clamorosi fallimenti , è reale il rischio di costruire una cattedrale nel deserto; si tratta, infatti , di una pura operazione finanziaria, decisa dall’alto e completamente avulsa dalla realtà e dai bisogni della popolazione. Investitori privati, Banca Montepaschi e il Fondo di investimento Galaxy (partecipato dalla Cassa Depositi e Prestiti Italiana), vogliono decidere il futuro di un territorio sulla testa della gente. E’anche inaccettabile che si favorisca e si sfrutti un equivoco, che trova spazio nell’immaginario di molti, e cioè che, in nome di una malintesa opportunità di creare posti di lavoro, si possano barattare salute, ambiente, territorio, identità culturale, qualità della vita: questo è quello che Italia Nostra definisce il grande inganno. Per giunta, il progetto va nella direzione opposta alla tendenza europea di ridurre il numero degli aeroporti e di potenziare i collegamenti ferroviari e di autobus con gli scali esistenti. La Toscana ha già gli scali internazionali di Firenze e di Pisa, perciò questo progetto non può essere giustificato sotto nessun punto di vista. Sezione senese di Italia Nostra La Presidente Lucilla Tozzi |